Telecardiologia, il Grassi” capofila nell’utilizzo di nuove tecnologie

Last Updated: 27 Novembre 2024By

La Telemedicina rappresenta il futuro della sanità. E’ un progetto partito da lontano e di cui, l’ospedale “Grassi” di Ostia è stato capofila ed ancora oggi rappresenta un traino importante nello sviluppo di nuove tecnologie da adottare nella diagnosi e cura dei malati. Il prof. Fabrizio Ammirati ha iniziato nel 2016 ad introdurre e adottare nel nosocomio del litorale romano la tecnologia digitale con eccellenti risultati. Negli ultimi tre anni con l’impulso della direttrice della Asl rm 3 Francesca Milito il settore della telemedicina ha avuto un ulteriore sviluppo ed oggi assiste circa mille pazienti sul litorale.

“Oggi l’evoluzione del mondo digitale offre alla medicina interessanti soluzioni tecnologiche per migliorare la gestione clinica delle malattie, soprattutto croniche. – spiega il prof. Ammirati, primario di cardiologia del Grassi e promotore della digitalizzazione in medicina – Applicando sistemi di sanità digitale e in particolare di Telemedicina che, mediante il “dialogo” con dispositivi forniti ai pazienti, permette la rilevazione di parametri clinici e visite a distanza, in modo da ottenere rilevanti miglioramenti nei percorsi di cura. Per quanto riguarda la cardiologia, ad esempio, grazie alla Telemedicina siamo in grado di intervenire sui pazienti con azioni mirate tempestive, efficaci ed efficienti attraverso il monitoraggio da remoto.La raccolta dei dati rende possibile tracciare il profilo clinico del paziente monitorato e permettere al cardiologo un’immediata valutazione del grado di scompenso ed intervenire tempestivamente con le misure terapeutiche più appropriate prevenendo una possibile ospedalizzazione.

Una diagnosi precoce effettuata in tal modo si traduce in un beneficio per il paziente (ed in un risparmio considerevole per la ASL) che riceve una risposta clinica immediata, riduce la progressione dello scompenso ed evita un ricovero. Il controllo a distanza può pertanto essere ormai considerato sovrapponibile, – conclude Ammirati – se non migliore, di un controllo ambulatoriale routinario “in office” in quanto permette di anticipare la diagnosi di scompenso e di mostrare on line la comparsa di eventuali aritmie e l’eventuale intervento del defibrillatore”.
Da qui, i numerosi documenti nazionali ed internazionali che sottolineano l’urgente necessità di strategie di digitalizzazione sostenibili e inclusive, l’importanza della sanità digitale, in particolare della telemedicina, nella prevenzione e nella cura.Un passo avanti importante saranno i risultati raggiunti nel convegno: “Telecardiologia in Italia, lo stato dell’arte, i nuovi modelli organizzativi, la formazione” in programma il prossimo 28 novembre all’Istituto Superiore di Sanità (Aula Marotta, Viale Regina Elena, 299), promosso dallo stesso ISS (Dipartimento Malattie Cardiovascolari Endocrino-metaboliche e Invecchiamento) e da SIMeDi (Società Italiana di Medicina Digitale) presieduta dal prof. Ammirati che porterà nel dibattito la sua esperienza diretta ed i risultati positivi sin qui raggiunti dalla sua Equipe medica.

Sul tappeto c’è l’importanza di monitorare e supportare la realizzazione di servizi sanitari e sociosanitari nel settore della telemedicina, sviluppando modelli di progettazione e gestione dei servizi. Fondamentale a riguardo sarà la Tavolo Rotonda sull’argomento che avrà luogo nel pomeriggio

Nel corso del convegno di studio saranno presentati i risultati della survey Telecardiologia in Italia e alcune esperienze di telecardiologia attualmente in atto nelle regioni italiane, facendo riferimento alla normativa nazionale e regionale. Tra gli elementi fondamentali di studio, infatti, sono i nuovi modelli organizzativi per il telemonitoraggio dei dispositivi cardiaci impiantabili.

Saranno resi noti anche i risultati del progetto Erasmus BeEmTel (“Beyond the Emergency. Telecare for Non-Communicable Diseases through Simulation Techniques”), focalizzato sull’insegnamento della telemedicina nelle malattie non trasmissibili (NCD), di cui l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è partner e che è ormai prossimo alla conclusione.

L’obiettivo è che termine del convegno, il sanitario partecipante sarà in grado di conoscere lo stato dell’arte della telecardiologia in Italia e di pianificare ed organizzare nuovi modelli percorribili in questo settore, svilluppando anche in altre ASL, sull’esempio dell’esperienza di Ostia, un progetto di telemedicina.

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