Al Policlinico Tor Vergata un graffito urbano per l’eliminazione della violenza contro le donne

Last Updated: 24 Novembre 2023By

Oggi venerdì 24 novembre 2023, alla presenza del Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron e del Direttore Amministrativo Francesco Quagliariello, che ha portato il saluto del Direttore Generale, Giuseppe Quintavalle, gli operatori della Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma, alle ore 11.30, si sono dati appuntamento davanti ad un graffito murario realizzato, all’ingresso del PTV, per un momento di riflessione sulla necessità di lottare, ogni giorno, per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le intense note eseguite dal sax del Maestro Emanuele Melisurgo hanno accompagnato ed emozionato gli interventi degli operatori della salute che hanno raccontato storie vissute che emergono dalle donne che si sono rivolte al Policlinico e l’impegno professionale che ogni giorno viene dedicato all’accoglienza, al sostegno di chi “resiste” alla denuncia, di chi vive la violenza come normalità.

Il graphic & graffiti artist Gofy ha realizzando, LIVE, un provocatorio graffito urbano che ricorda una frase apparsa nel 2014, sui muri cittadini del quartiere Prati di Roma, con l’intento di tenere alta l’attenzione sul “possesso” in amore, perché comportamenti e verbalizzazioni inadeguate non degenerino in privazione della libertà, del rispetto e si trasformino in pericolose relazioni tossiche, vandalizzandola, poi, con l’aggiunta “questo non è amore”.

La Professoressa Giovanna Del Vecchio Blanco, medico gastroenterologo del PTV”, ha voluto raccontare, scossa per un recente caso trattato, la gravità delle situazioni che riscontra in giovani pazienti, testimoniando quanto sia chiave il ruolo dei curanti che tenendo alte le antenne riescono ad intercettare possibili traumi nascosti, che le vittime non hanno ancora trovato il coraggio di denunciare.
Ludovica Interdonato e Gianna Giovannangeli dello Sportello Antiviolenza dell’Associazione Differenza Donna, attivo all’interno dell’ospedale, presentano i dati relativi ai crescenti accessi delle giovani donne che, in questi ultimi due anni, si sono rivolte allo Sportello per consulenze, informazioni e denunce di situazioni di violenza psicologica, fisica ed economica da loro subite, spesso in ambito familiare.

Un forte, intenso monito da tutti i relatori intervenuti: “Occorre promuovere una politica sistemica di prevenzione che parta dalle scuole, dalle istituzioni e che coinvolga le famiglie per accrescere nei ragazzi la consapevolezza delle proprie emozioni ed educare alla cura e autoderminazione dei corpi e delle vite. Università e Policlinico, due Istituzioni unite, invitano ad essere proattivi, a passare all’azione INSIEME affinché sia un gesto collettivo, di una comunità intera che non si riconosce nel sopruso, nella prevaricazione e nella violenza e promuove la cultura del rispetto, della cura e della libertà”.

A conclusione dell’evento, Francesca, Enza, Gianni, Alessandra, Barbara, Gianni e Davide hanno dato vita ad una corale azione partecipata leggendo ad alta voce i nomi delle donne vittime di femminicidio nel corso del 2023 perché il ricordo delle barbarie agite resti vivo tra i presenti e i passanti e diventi monito per i giorni a venire affinché nessuno resti più “a bocca chiusa”.

Maria Rita Lupattelli, medico nutrizionista del PTV, ha concluso leggendo la poesia “se domani non torno” dell’attivista peruviana Cristina Torres Càceres e alla fine tutti i presenti, rispondendo all’invito di non fare silenzio, hanno urlato “se domani tocca a me voglio essere l’ultima” battendo a terra i piedi ed alzando un corale, doloroso, crescente rumore.

 

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