Picchiato da un paziente: grave Le Foche. I medici: “Noi senza difese”
L’immunologo Francesco Le Foche, responsabile del Day Hospital di immunoinfettivologia del policlinico Umberto I di Roma, è stato aggredito da un paziente nel suo studio privato in via Po, al quartiere Salario. Il pomeriggio di ordinaria follia è andato in scena giovedì poco prima delle sei, come riporta Il Messaggero. Solo il passaggio fortuito di un poliziotto fuori servizio richiamato dalle urla ha evitato che accadesse il peggio. Ma per fermare il responsabile, un paziente con problemi psichiatrici, affetto da disturbo paranoideo e con una sfilza di precedenti alle spalle (ricettazione, armi clandestine, alterazioni di armi, trasferimento fraudolento di valori, furto, danneggiamento, resistenza, violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale) persino gli agenti delle volanti hanno dovuto faticare non poco.
L’aggressore è stato arrestato per tentato omicidio e portato nel carcere di Regina Coeli. Nella sua auto parcheggiata in strada, gli agenti del commissariato Salario hanno rinvenuto una montagna di psicofarmaci.
Le Foche,66anni, dal canto suo, non ha avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo. È stato portato in ambulanza, in codice rosso, al pronto soccorso del vicino Umberto I dove i suoi stessi colleghi lo hanno preso in cura. Solo dopo un’ora dall’arrivo in ospedale, l’immunologo ha ripreso conoscenza, ma di quei momenti, ancora ieri, ricordava poco o nulla. Ha riportato un trauma cranico facciale, la frattura del pavimento orbitario sinistro e la frattura del setto nasale.
A preoccupare sono soprattutto le condizioni dell’occhio, per cui già oggi il professore sarà sottoposto a un intervento chirurgico. La sua prognosi resta riservata. Il violento pestaggio ha riacceso un faro sulla vulnerabilità dei camici bianchi, spesso vittime di aggressioni verbali e fisiche da parte di pazienti e accompagnatori.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha espresso solidarietà all’immunologo originario di Sezze (Lt). “L’episodio di violenza lascia sconcertati e basiti – ha affermato il ministro -. Quest’anno abbiamo previsto misure importanti dirette a presidiare ìa sicurezza degli operatori sanitari. Ma è evidente che dobbiamo lavorare per promuovere un cambiamento culturale che permetta di riscoprire l’alleanza tra medico e paziente“. Talmente evidente che l’Ordine dei medici è tornato a chiedere misure di protezione urgenti: “Occorre un piano più alto, che comprenda, da un lato, la
presa in carico dei soggetti a rischio di compiere atti lesivi dell’incolumità propria e altrui, e che, dall’altro, non lasci i medici da soli, esposti al cittadino che pretende di decidere diagnosi e terapia e sfoga la rabbia che ha per la suamalattia contro il medico che è lì per assisterlo“, spiegano il presidente nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli e il presidente provincialeAntonio Magi.
Per Pier Luigi Bartoletti, segretario della Federazione italiana dei medici di famiglia di Roma, “l’aggressione subita da Le Foche segnala una deriva violenta sempre più accentuata nel rapporto con i medici che va fermata“.
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