Chirurgia oncologica dell’apparato digerente: cosa si impara da 1200 pazienti operati
Oggi, presso la sala regia di Palazzo dei Priori a Viterbo si svolgerà l’edizione 2023 delle Giornate monotematiche della Tuscia, all’interno della quale si approfondirà la tematica della “Chirurgia oncologica dell’apparato digerente: cosa si impara da 1200 pazienti operati”.
Il convegno è un evento regionale di Sic Lazio, la Società italiana di Chirurgia, con il patrocinio della Asl di Viterbo. Responsabile scientifico è Roberto Santoro, direttore dell’unità operativa di Chirurgia generale e oncologica dell’ospedale Belcolle.
“Le patologie dell’apparato gastroenterico rappresentano una delle principali cause di ricovero ospedaliero nel nostro Paese – spiega Santoro -. La nostra Asl ha una tradizione consolidata in questo campo grazie all’attività dell’unità operativa di Gastroenterologia. Alla luce dei volumi crescenti di pazienti affetti da neoplasie dell’apparato digerente, è stato creato il Gruppo multidisciplinare oncologico digestivo (Gmod) che si prende cura dei pazienti, dalla diagnostica sempre più complessa alle più innovative terapie, e le unità operative di Chirurgia generale e oncologica e di Oncologia medica ne rappresentano la componente operativa”.
Un’organizzazione aziendale efficace alla quale partecipano anche tutte le altre unità operative che si dedicano ai pazienti oncologici nei vari momenti del percorso di cura, attraverso programmi di screening e percorsi diagnostico-terapeutici aziendali codificati, legando l’ospedale al territorio e rappresentando ormai un punto di riferimento per tutti i pazienti dell’alto Lazio, e non solo.
“La chirurgia oncologica – prosegue Roberto Santoro – è una specialità nella specialità. È considerata una prestazione di eccellenza ad alta complessità perché ha principi e tecniche molto particolari, diversi da quelli che si utilizzano in chirurgia d’urgenza e in chirurgia generale classica”.
Lo scorso anno, la struttura di chirurgia oncologica di Belcolle si è posizionata al quinto posto come volumi di attività per gli interventi chirurgici riferiti alle neoplasie dell’apparato digerente, ovvero quelle esofago-gastriche, colorettali e del distretto epatobiliopancreatico, tra tutte le unità operative della regione Lazio.
“Un risultato straordinario – conclude Santoro – frutto del lavoro multidisciplinare di questa squadra, ancor più significativo perché ottenuto in una provincia con un vasto territorio a bassa densità di popolazione. La mattinata ha lo scopo di celebrare il traguardo di 1200 pazienti operati nei sette anni di attività come direttore di unità operativa, analizzando gli aspetti clinici e organizzativi ed evidenziando i punti di forza e le criticità. Sarà una sintesi in pillole del percorso dei pazienti che si affidano alle nostre cure, con l’obiettivo di contestualizzare, nella pratica clinica quotidiana, le nozioni teoriche che guidano il nostro operato, capirne le esigenze per migliorare i servizi. Dalla diagnostica all’assistenza ospedaliera, a quella sul territorio, e all’integrazione con i colleghi della Medicina generale che sono al fianco dei pazienti e delle loro famiglie”.
La Società italiana di chirurgia supporterà la giornata, come evento regionale in grado di stimolare un confronto tra le diverse realtà di provincia e le aree urbane, sui bisogni di salute che provengono dal territorio e sulla capacità di assicurare i servizi, nell’ambito del Sistema sanitario regionale, e del difficile conteso congiunturale di riferimento.
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