Regione Lazio, la Corte dei conti toglie il velo: sanità verso il baratro

Last Updated: 30 Ottobre 2023By

Alla sanità occorre una maggiore ragionevolezza nella spesa e un assoluto rispetto delle leggi. Bilanci traballanti ovunque e regole eluse volontariamente. In mezzo, un disastro da recuperare, oltre che una tutela della salute da riorganizzare dalle fondamenta, come riporta ilsole24ore.com.
Insomma, o si recupera la legalità a regime oppure o tutto va farsi benedire. Di conseguenza, utenza sofferente, Paese con il debito alle stelle e Nazione allo sbando.
Da un immeritato premio del governo Conte II, reso possibile con la complicità dei Tavoli romani, la Regione Lazio è stata de-commissariata ad acta, nonostante si trovasse in rovina. Indebitata sino al collo e senza via d’uscita. Così come lo era già nel 2007 con un presidente di Regione di lì a poco messo in discussione (Marrazzo) e con un debito consolidato di quasi dodici miliardi di euro.
Ebbene, quel Lazio sembra essere messo molto peggio di prima (si vede qui con articolo del 23 ottobre scorso ). Ridotto male da gestioni insane, da conti irragionevoli con ricorso a registrazioni contabili quasi da prestidigitazione, dalla volontà di non risolvere secundum legem, ovverosia attraverso i necessari interventi di risanamento perché non affatto premianti sul piano del consenso politico.

Una situazione penosa, che invero c’era da tempo, ereditata dall’attuale Presidente dai suoi predecessori. Il tutto caduto addosso alla legislatura da poco capitanata da Francesco Rocca, cui viene rimesso il compito irrinunciabile di adottare una soluzione praticabile funzionale a risolvere il dramma dei numeri e delle precarie condizioni erogative dei Lea.
Essendo oramai prossima la chiusura del 2023, pare però che il corrente esercizio non si discosti affatto da quello precedente e, quindi, sarà anch’esso esposto alle medesime eccezioni, attesa l’assenza ad oggi di una tempestiva correzione dei disastri rilevati dalla Corte dei conti laziale a tutto il 2022.
Tutti in attesa della sentenza
La prova di tutto questo la si rintraccerà verosimilmente nelle affermazioni della Corte dei conti in sede giurisdizionale, più esattamente nella sentenza con la quale, quasi certamente, non si non parificherà il rendiconto 2022 della Regione Lazio. Il tutto dedotto dalla relazione introduttiva del presidente Benedetti e dalla requisitoria del procuratore Silvestri tenute all’udienza di parifica del 29 settembre, dal dispositivo emesso dalla Corte depositato il giorno successivo e dalle tre note regionali rese pubbliche dal 29 settembre al 24 ottobre u.s.

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