La fuga da Roma dei chirurghi: in 300 hanno scelto il Nord o l’estero

Last Updated: 17 Settembre 2023By

I chirurghi ospedalieri in fuga dalle sale operatorie pubbliche di Roma e del Lazio, come riporta Il Messaggero. In cinque anni, dal 2018 al 2022, sono staci ben 293 i camici verdi che hanno abbandonato la regione per trasferirsi al Nord, principalmente in Emilia Romagna, nel Veneto e in Lombardia, se non proprio al di là delle frontiere in Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna.

Attualmente in servizio ce ne sono poco più di ottocento, ma “l’emorragia” dei medici in prima linea per salvare vite umane negli ospedali e nei policlinici cittadini, almeno secondo il report sviluppato nell’ambito del quarantunesimo congresso nazionale dell’Associazione chirurghi ospedalieri Italiani da poco conclusosi all’Eur, che ha visto oltre trem ila presenze, è ben lontana da n’arrestarsi. Anzi.

I DATI – Prova ne è che solo il 16 per cento dei chirurghi romani intervistati nell’ambito di un sondaggio promosso dall’Acoi su scala nazionale, si dice soddisfatto completamente della sua professione, un dato che è al di sopra di due punti dalla media nazio nale del 18%. In linea con il valore su più ampia scala, più del 41,5% degli intervistati anche nel Lazio vuole abbandonare la professione perché la stragrande maggioranza lavora ben più di quanto sarebbe previsto dal contratto e il 73% del tempo è speso in burocrazia e solo 1’8% in sala operatoria. Per l’Acoi “significa che qualcosa nel sistema non sta funzionando“. Quella che era una professione amata e ambita sta perdendo appeal nei confronti degli studenti di Medicina, tant’è che, denunciano in Acoi “molti stanno anche cambiando o abbandonando la specializzazione in chirurgia generale per dedicarsi a branche meno impegnative“.

A Roma e nel Lazio la fotografia si fa ancora più impietosa se si considera che quasi il 90 per cento dei chirurghi più giovani, ossia di età fino ai quarantacinque anni, è impiegato nelle strutture pubbliche e il richiamo del privato è molto forte. Non basta. Sempre tra ¡ chirurghi under 45 che hanno risposto al sondaggio afferma di eseguire meno di 4 interventi chirurgici al mese.

 

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